Anno: 2021

Direttrice: Manjari Makijany

Attori: Rachel Sanchita Gupta, Shafin Patel

 

Il Nostro Giudizio: Ottimo

Recensione: Alessia Priori

 

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SkaterGirl: storia di una piccola rivoluzione

 

In poco più di un anno, forse sotto l’influenza delle olimpiadi di Tokyo 2022, le città si sono riempite di skateboard. Sport nato in California come esercizio da strada per i surfisti, ha spopolato tra i più giovani anche in Italia, paese in cui le strade non sono proprio adatte ad un mezzo di trasporto quale lo skate. Tuttavia nemmeno il Rajasthan sembrerebbe un luogo da skater, eppure non è la qualità delle strade a convincere i ragazzi, quanto più il senso di libertà che una semplice tavola di legno può regalare. Così Prerna (Tachel Snachita Gupta), in cerca della propria libertà di vivere e sognare, ha scoperto lo skate e non lo ha più lasciato.

 

Uno Skate per sognare

 

La società indiana è ancorata alle antiche divisioni in caste e a tradizioni patriarcali secolari; per questo Prerna ha già la propria strada segnata: il livello di casta medio-basso non le permetterà di continuare gli studi, già mancano libri e divise. D’altronde non è importante, dato che in qualità di donna deve presto sposarsi e costruire una famiglia. Eppure, quando incontra Jessica (Amrit Maghera), una ragazza londinese in cerca delle proprie origini, vede le strade davanti a sé moltiplicarsi. Prerna aveva smesso da anni di sognare, nonostante la sua giovane età e si era rassegnata a ciò che i suoi genitori avevano scelto per lei. È stato sufficiente percorrere due metri sullo skateboard di un amico di Jessica per riaccendere le speranze in lei sopite. E se fosse diventata brava? E se avesse potuto vivere ancora la propria adolescenza? Viaggiare, vedere londra, skatare lontano.

 

Uno Skate per cambiare

 

La regista Manjari Makijany ha deciso che ha queste domande non era importante rispondere. Il suo non è il tipico film americano da “self-made man” che riesce ad arrivare alle olimpiadi partendo dai bassifondi della società. Manjari vuole mostrare come un semplice sport possa aprire la mente di ragazzi costretti in un piccolo villaggio, Khempur. Tant’è vero che Skater Girl non è solo la storia di Prerna, ma di tutti i giovani del Rajasthan che scoprono lo skateboarding e iniziano così a cambiare la società a loro circostante, anche prendendo ispirazione dalla propria storia: Iconica la scena in cui il piccolo fratello di Prerna segue l’esempio di Gandhi affinché lo skateboard non venga vietato. Le proteste dei ragazzi e la loro audacia convincono gli adulti ad accettare che il mondo sta cambiando, che nella libertà la persona cresce e che la vera gioia sta nel vedere i propri figli sorridere e sfidare se stessi.

 

Uno Skate per una donna

 

SkaterGirl è anche un film sull’emancipazione della donna nell’india tradizionale. Quando Prerna insiste per andare in skate, non deve solo combattere contro i capi del villaggio, ostili a qualsiasi influenza occidentalizzante, ma anche con suo padre che ritiene lo skateboarding uno gioco da “maschi”. Il matrimonio, la famiglia, queste sono le cose a cui Perna dovrebbe pensare. Non allo skate, non alla libertà e al divertimento. Tuttavia Perna si ribella e insieme a lei si ribellano altre donne coraggiose, Jessica e Maharani. La prima viaggia per tutto il Rajasthan in cerca di un finanziatore, fino a quando non incontra Maharani, una donna indiana di casta elevata che ascoltando la sua storia comprende l’atto rivoluzionario che Jessica vuole compiere. Costruire il Desert Dolphine Skatepark non significa solo regalare un intrattenimento per il tempo libero, ma anche un occasione per prendere consapevolezza della propria indipendenza.

 

Uno Skate per una piccola rivoluzione

 

Il film stesso si rivela così un piccolo atto rivoluzionario: lo skatepark costruito da Jessica è stato in realtà finanziato dalla regista e dalla produzione, per poi essere donato a Khempur. “Normalmente tu giri un film prendendo ispirazione dalla vita” ha detto Makijany, “ma qui il film e la vita reale si incontrano e accadono insieme”. Ovviamente, come nel film, anche nella realtà Makijany ha dovuto combattere contro le ostilità degli abitanti del villaggio, ma la sua volontà di mostrare la scoperta della libertà e allo stesso tempo donarla a dei ragazzi è stata più forte di qualsiasi impedimento.

 

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