Autore: Zero Calcare

Anno: 2021

 

 

 

 

Il nostro giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Nya

 

 

 

 

Ho appena finito di guardare la serie che sta spopolando ultimamente su Netflix: “STRAPPARE LUNGO I BORDI” di Zero Calcare.
Io, non sapevo manco chi fosse Zero Calcare (pseudonimo del fumettista Michele Rech) fino a cinque giorni fa.
Ho avuto sentimenti contrastanti guardando questa serie. Avevo sentito dire di gente che ha addirittura pianto nel finale. O di chi – quasi tutti – lo ha guardato tutto d’un fiato.
Ma solo io c’ho messo 5 giorni per vederlo?
Ho anche sentito dire la parola “genialata”. Qui farò un po’ il bastian contrario della situazione.
Premetto che a me la serie è piaciuta tantissimo, mi piace il modo in cui si raccontano temi importanti con leggerezza e umorismo, mi piace il modo di parlare di Zero - che da quel che ho capito è il protagonista di tutti i fumetti di Zero Calcare – con quel romanesco che rende a prescindere tutto più simpatico. Mi è piaciuto molto che la serie fosse più per noi 30enni, perché riuscivi a rispecchiarti nei racconti, a tratti sembrava di parlare a un amico.
Sono tanti i punti a suo favore, a partire dalla Coscienza con le sembianze di un armadillo, alle frasi pungenti  e toccanti sulla vita, come ad esempio quella che pare abbia colpito di più:
non siamo altro che fili d’erba in un vasto prato. Non ti senti più leggero?“.
In quella frase è racchiuso tutto il senso della vita! Facciamo parte dello stesso prato, sotto lo stesso cielo, tutti uguali ma tutti diversi per lunghezza, colore, età… ma su una cosa si è uguali: l’essere leggeri: tutti utili, nessuno indispensabile.
Zero, il protagonista, si mette sempre in discussione con sé stesso e alla fine della storia capisce che anche se ogni cosa che facciamo, ogni decisione che prendiamo, ha un peso… non dipende per forza sempre tutto da noi. Ci sono cose che non puoi controllare semplicemente perché … “E’ la vita!” Come ad esempio un amico che decide di uccidersi.
…Non mi ha molto entusiasmato il fatto che non si sia capito come l’amica di Zero si fosse suicidata. Credo sarebbe stato opportuno parlare velatamente anche di quello, sempre in stile Zero Calcare.
Spero che questa serie apra un po’ la mente ad alcune persone, che aiuti noi tutti a guardarci dentro ma anche fuori, ad accorgerci di come stanno gli altri, a preoccuparcene, a prendercene cura. Ma purtroppo so che non sarà così.
Questa serie merita. Merita tantissimo e spero in un secondo round. Merita ma non c’è da gridare di certo al miracolo. E’ stata anche un po’ troppo enfatizzata, e credo si sia creato un effetto a catena: la gente dice che è geniale, quindi lo dico anche io!
Non ci trovo nulla da piangere nel finale, né ho riso a crepapelle. E’ una serie “leggera” e tale è rimasta per me, di quelle che stacchi la testa per un po’ e non pensi a nient’altro.
Le frasi sono belle, lasciano il segno e ti fanno riflettere, ma in giro su Netflix ci sono tanti altri capolavori che non vengono minimamente presi in considerazione. Spunti per riflettere ci sono anche nei libri, nella musica, nelle poesie. Solo che quelle ormai non vanno più di moda.

 

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Rating 5.00 (1 Vote)