Autore: Sophie Kinsella

Anno: 2018

Ed: Mondadori

 

Il nostro giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Silvia Alonso

 

È la parolina magica, quella che ogni moglie, dopo qualche anno dal fatidico Sì, vorrebbe addirittura scrivere sui muri di casa. A lettere cubitali. Per sorvolare la noia di ogni routine, distoglierlo dalla solita partita di calcio con corredo di pantofole canottiera e patatine (e rumori ventriloqui del terzo tipo...). Ma ci potrebbero anche essere effetti collaterali non desiderati.....Che forse non vorreste proprio correre. Perché l’esortazione “sorprendimi” si rivela, ahimè, a plurime risposte. È questo sì che, del resto, era prevedibile...

E quindi preparatevi anche a scoprire un’eventuale “second life ”, più o meno ben celata, che salta fuori dal taschino della giacca nuova di vostro marito, unitamente a un cellulare sinora sconosciuto…" Sorpreeesaaa...sono la nuova fidanzata dell’ex pantofolaio che hai per coinquilino...” . (E, insomma, questa non ci voleva...)

Oppure no...

E allora è la mogliettina perfetta di turno che ci riserva delle sorprese, e che scopre di avere sinora vissuto sotto a una campana di vetro. Ma l’imputato responsabile, in questo caso, non è suo marito. Al contrario, la sua vita patinata, impeccabile e apparentemente invidiabile, a un certo punto si sbreccia. Un’incrinatura, forse impercettibile, che riesce a bucare la superficie di cristallo di un piccolo mondo borghese, quasi perfetto. Tranne che era una pura finzione in cui tutti hanno vissuto sino ad allora. Interpretando il loro ruolo a soggetto.

Ne escono rinnovati i due protagonisti, più forti di prima, cambiati nel profondo.

Ora la “second life” è la loro, gli anni che avranno davanti per vivere genuinamente ogni avventura. Senza fretta, senza sospetti reciproci, senza le piccole ripicche che a volte logorano, a lungo andare, la convivenza.

L’ultimo romanzo di Sophie Kinsella rivela una buona capacità di indagare i piccoli drammi domestici, raccontando la vita di tutti i giorni, pregi, difetti, timori e speranze.

Intimistico e casalingo, forse un po’ meno divertente dei racconti di “I love shopping”, ma senz’altro più credibile. 

Carinissimo.

 

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