Artista: Nya

Anno: 2016

Casa Discografica: PMS Studio

 

Il nostro giudizio: OTTIMO

Recensione: Enrico C.

 

Per chi è cresciuto con le cuffiette e la musica digitale l’unità di misura è il singolo brano, la canzone, che vive di vita propria e può, pacificamente, coesistere con tante altre sotto la formula della “riproduzione casuale” in quei minestroni sonori che una volta si chiamavano compilation ed oggi, con un termine più fashion ed adatto ai tempi, “playlist”.

 

Per chi si è formato, invece, con il sacro vinile, l’unità di misura della musica leggera è il disco, l’album, che ha un tema, un fine, un’atmosfera, ed in cui i singoli brani esistono solo in quanto parte del tutto; è fondamentale, quindi, anche l’ordine con cui sono inseriti e con cui il pubblico deve ascoltarli.

Trovarsi quindi a scrivere su un singolo brano musicale è una bella sfida per chi orgogliosamente fa parte del secondo gruppo. Tanto più se la cantante è un’amica, per la quale si sa già che l’assoluta obiettività sarà, forse, un miraggio.

Eppure qualcosa è possibile fare. E’ possibile dire che la cantante è una persona “vera”, che ha fatto, da sola e senza aiuti o aiutini, tanta fatica, corsi, studi e mille lavoretti per poter realizzare i suoi sogni. Che la musica e l’arte in generale non è fatta di ispirazione fluttuante per gente annoiata che di tempo libero ne ha da vendere…l’arte è, spesso, robusto e, talvolta, perfino maniacale lavoro “di fino” per gente “che la vita se la suda”, parafrasando il testo di una celebre canzone di Eugenio Finardi degli anni ’70. Ecco, “L’appartamento di Grace” è nata così, non casualmente…un ulteriore tassello di maturità nella crescita artistica e personale di una ragazza siciliana, innamorata della città in cui vive, Bologna e delle persone che ha incontrato nella sua quotidianità. Bologna ti giudica per quel che fai, quel che sei; carta d’identità, provenienza, status sociale passano per fortuna spesso -ancora – in secondo piano rispetto al valore dello stare insieme. A Bologna puoi ancora salire al piano superiore di casa tua e scoprire che una vicina di casa a cui bussi – educatamente – è la persona con cui ti ritroverai a dividere il tuo tempo e tante emozioni. Che il condominio non è più un coacervo di portoni blindati che trasudano diffidenza, ma un insieme di persone che riescono ad annullare le distanze tra di loro.

Melodia ed arrangiamento fanno risaltare, molto più che in altre occasioni, la voce di Nya, vero valore aggiunto del pezzo. Ed è quanto mai opportuno questo lavoro di pulizia sonora, in attesa che arrivino un testo e una melodia davvero in grado di far emergere fino all’ennesima potenza queste grandi qualità vocali.

A me per alcuni accordi di chitarra, la melodia di fondo e la “freschezza” dell’atmosfera “L’appartamento di Grace” ha ricordato un pezzo famosissimo di Natalie Imbruglia di alcuni anni fa, “Torn” - tra l’altro anche il video sarebbe stato in tema -…ecco l’augurio è che il percorso di crescita possa portare, prima o poi, ed ovviamente con tutte le debite proporzioni e differenze del caso, ad un singolo “spacca-radio”, come quello che aprì un vero e proprio orizzonte di carriera alla cantante australiana.

 

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