Regista: Niki Caro
Produzione: Stati Uniti d’America, Cina
Anno: 2020
Attori: Liu Yifei, Donnie Yen, Jason Scott Lee, Yoson An, Gong Li, Jet Li, Tzi Ma
Il nostro giudizio: DISCRETO
Recensione: Massimo Giachino
Come altri illustri predecessori, arriva in versione live action un nuovo classico Disney. Rivivremo le gesta di una donna diventata leggenda che con il suo coraggio e la sua lealtà salvò un impero quando tutto sembrava perduto: Mulan.
TRAMA
Mulan è la primogenita della famiglia Hua, il cui padre ha onorevoli trascorsi in battaglia, di cui porta i segni tutt’oggi.
Da sempre risoluta e portata per la battaglia, Mulan è vista dagli altri, e soprattutto dalla mezzana del villaggio, come una figlia che non può che portare disonore per la propria famiglia.
Dall’altra parte della Cina l’imperatore si vede costretto ad emanare un editto secondo il quale, ogni famiglia dell’impero, deve mettere a disposizione un uomo per andare a rinforzare l’esercito, assediato dalle feroci truppe di Bori Khan, aiutato dai poteri della strega mutaforma Xianniang.
Per salvare il padre, Mulan parte con la spada e l’armatura di famiglia per arruolarsi, sotto mentite spoglie di un uomo, arrivando presso il distaccamento presieduto dal comandante Tung, presentandosi come Hua Jun, della famiglia Hua.
L’addestramento è più duro di quello che si aspettasse, e soprattutto pesa il continuo mascheramento della sua identità. Venire scoperta significherebbe portare eterno disonore alla sua famiglia e venire meno ai valori dell’Impero.
Ma la forza interiore di Mulan la sosterrà anche nei momenti più bui, superando il faticoso addestramento ed entrando nelle grazie dei suoi compagni, nondimeno dello stesso comandante Tung.
Nel frattempo Bori Khan conquista posizioni, e l’esercito viene inviato per contrastarlo. Nello scontro, grazie all’abilità di Mulan, le truppe nemiche sono costrette al ritiro, anche se Xianniang riesce a carpirle il suo segreto. Mulan, stanca delle continue bugie, svela la sua vera identità sperando nel perdono del comandante che, tutt’altro che incline alla misericordia, la allontana con l’invito a non tornare, pena la morte.
Xianniang cerca di approfittare della situazione per portare Mulan dalla sua parte, conscia che le due donne sono più simili di quello che pensano, rivelando che il vero piano di Bori Khan consta nello sguarnire la città per uccidere l’Imperatore.
Mulan, sfidando quanto gli era stato ordinato, torna per avvertire i suoi compagni del pericolo e dirigersi verso la città imperiale.
Mentre le truppe di ambo gli schieramenti sono impegnate nella battaglia, andrà in scena lo scontro definitivo tra Mulan e Bori Khan. Dopo un epico combattimento e pur andando perduta la spada di famiglia, con una mossa acrobatica Mulan riuscirà a sconfiggere definitivamente il nemico e salvare l’imperatore.
Rifiutato l’invito dell’Imperatore stesso a rimanere a capo delle Guardie dell’Impero, Mulan torna a casa per implorare il perdono di suo padre, il quale non desiderava altro che il suo ritorno.
Ma non sarà solo quella la ricompensa: una delegazione a cavallo arriva al villaggio per consegnare in segno di ringraziamento a Mulna una nuova spada forgiata con i valori dell’Impero e la rinnovata proposta di entrare a far parte delle Guardie Imperiali.
RECENSIONE/CONSIDERAZIONI FINALI
Come è facilmente intuibile, la nuova trasposizione su schermo presenta alcune varianti rispetto al film di animazione del 1998.
Il simpatico draghetto Mushu, tanto per citare la più evidente, è stato sostituito da una rossa fenice in CGI che appare esclusivamente in rare occasioni per indicare a Mulan la strada da seguire, in qualità di protettrice della famiglia Hua. Tra l’altro la fenice è simbolo di pace e prosperità nella cultura cinese.
Il grillo portafortuna Cri Cri è sparito del tutto, anche se, come sorta di autocitazione, un membro del plotone con cui si addestra Mulan viene chiamato per l’appunto Grillo.
Infine vi è il personaggio inedito della strega che si trasfigura in falco, spalla del potente Bori Khan, utile all’economia della storia più che altro per giustificare il coming-out di Mulan, per il resto le linee generali della storia ricalcano senza uscire dalla strada maestra quanto visto nel cartone originale.
Un appunto, in negativo, sulle musiche. La colonna sonora, soprattutto i motivi che sottolineavano i momenti salienti della storia, sono state completamente eliminate per dare spazio a nuove musiche in cui svetta il singolo “Loyal Brave True” di Christina Aguilera. Il tutto funzionale per il remake ma non ai fasti delle canzoni originali (compare esclusivamente, in edizione rivisitata “Reflection”, unico superstite del cartone).
Sono sparite alcune scene iconiche senza una motivazione plausibile (il taglio dei capelli e la vestizione prima della partenza), aggiungendone altre del tutto inutili allo svolgersi della storia: perché aggiungere il personaggio della sorella di Mulan, di cui non vi è documentazione al riguardo?
La regista propone una pellicola con tempi e azioni molto dilatati nel tempo, tanto cari al cinema orientale. Le scene di combattimento, in alcuni punti spettacolari e contro le leggi della fisica, ricordano per alcuni versi famose pellicole quali “La foresta dei pugnali volanti” e “La tigre e il dragone”.
Di forte impatto visivo i costumi (dettagliati e sgargianti) ed alcune inquadrature d’effetto, per citarne una la grande scalinata del palazzo che staglia la sua immensità al confronto della minuta Mulan.
Liu Yifei si è rivelata la scelta azzeccata per la protagonista: risoluta, inquieta interiorrmente e con lo sguardo da vera combattente.
Un inedito Jason Scott Lee ben si presta per le fattezze del temibile Bori Khan, mentre un irriconoscibile Jet Li presta il volto al personaggio dell’Imperatore.
Chi ha amato il cartone originale probabilmente storcerà un po’ il naso per i cambiamenti voluti dalla produzione, decisi probabilmente più che altro per la difficile realizzazione tecnica che avrebbe comportato.
Per tutti gli altri un discreto film di azione, non memorabile, condito da storie di amicizia, lealtà ed accettazione della propria persona, temi cari alla Disney, riproposti in salsa moderna ed attuale per una pellicola che non ha potuto godere del passaggio su grande schermo a causa delle restrizioni Covid-19, e forse per questo motivo passato un po’ in sordina.
LA CURIOSITA’
Come noto, la storia è ispirata a Hua Mulan, leggendaria eroina cinese vissuta in epoca imprecisata, il tutto descritto in un famoso poema cinese conosciuto come “La ballata di Mulan” composto nel VI secolo ad opera, probabilmente, dello scrittore e filosofo cinese Liang Tiao.