SONIC – IL FILM

Regista: Jeff Fowler

Produzione: Stati Uniti d’America, Giappone

Anno: 2020

Attori: Jim Carrey, James Marsden, Tika Sumpter, Adam Pally, Lee Majdoub

 

 

 

 

Il nostro giudizio: DISCRETO

Recensione: Massimo Giachino

 

 

TRAMA

Sonic è un riccio blu antropomorfo, senziente e parlante, dotato di incredibili poteri. In gioventù è stato costretto a fuggire dal suo pianeta natale per sfuggire alle creature abitanti del luogo, decisi ad impossessarsi dei suoi poteri. Prima di morire, il suo mentore Longclaw, riuscì a donargli degli anelli magici capaci di creare portali extradimensionali, attraverso i quali Sonic riuscì a fuggire rifugiandosi sulla terra in una piccola cittadina del Montana: Green Hills.

Stabilitosi sul nostro pianeta ormai da diversi anni, il riccio blu vive nell’ombra grazie alla sua estrema velocità, nascosto da tutti e in solitudine. Da sempre osserva furtivamente le imprese del giovane sceriffo di paese Tom Wachowsky, un uomo giusto e disponibile, insoddisfatto della monotonia della sua vita.

Una notte, Sonic lascia libero sfogo alla frustrazione causata dalla sua condizione, causando involontariamente un’onda elettromagnetica di proporzioni spaventose avvertibile lungo tutta la costa.

Dal pentagono viene prontamente inviato all’epicentro del fenomeno il Dott. Ivo Robotnik, eccentrico ma geniale scienziato che si avvale di straordinari droni, per indagare sull’accaduto.

Sentendosi nuovamente braccato, Sonic tenta la fuga finendo inavvertitamente a nascondersi presso la casa di Tom che, spaventato dall’inatteso incontro, lo seda con un dardo soporifero. Nella concitazione, il sacchetto contenente gli anelli, finisce sul tetto del Transamerica Pyramid a San Francisco, attraverso un portale extradimensionale aperto per errore.

Tom e Sonic avranno modo di chiarirsi giusto in tempo prima dell’arrivo del Dott. Robotnik, ormai sulle tracce del riccio. Non senza difficoltà i due riescono a fuggire in auto, ma sulla strada per San Francisco vengono raggiunti nuovamente dallo scienziato che scaglia loro contro i suoi sofisticati mezzi da combattimento, che riescono nell’intento di mettere fuori combattimento Sonic.

Tom riesce comunque a fuggire e portarlo a casa della moglie per rianimarlo, e dove la loro figlia regalerà a Sonic le iconiche sneakers rosse.

I tre riprendono il viaggio e riescono a recuperare gli anelli sul tetto dell’edificio poco prima che appaia ancora una volta il Dott. Robotnik a bordo di un aliante, intriso del potere di Sonic ricavato da un aculeo ritrovato dallo stesso Dottore durante le prime indagini.

Avrà quindi luogo il classico scontro finale attraverso vari portali aperti dagli anelli per tornare, infine, a Green Hills. Dopo un primo momento di difficoltà, Sonic riesce finalmente a dar sfogo ai suoi poteri consapevolmente, spedendo una volta per tutte il perfido Dott. Robotnik in una dimensione parallela caratterizzata dalla massiccia presenza di funghi.

 

 

 

RECENSIONE/CONSIDERAZIONI FINALI:

Sonic The Hedgehog nasce ufficialmente il 23 giugno 1991, quale mascotte del colosso nipponico SEGA per la sua console a 16 bit di punta di quel periodo, il Mega Drive (Genesis negli Stati Uniti), divenendo in poco tempo uno dei personaggi di maggior fama del mondo videoludico.

I primi trailer lanciati in rete all’uscita del film non furono molto lusinghieri sull’estetica adottata per il riccio, il che causò un posticipo della pellicola, in modo da riprogettare da zero il personaggio come richiesto a gran voce dai fans.

Il lungometraggio si presenta come un’avventura a tecnica mista, ovvero personaggi reali che interagiscono con elementi in CGI (Sonic e droni).

Preso come film a sé stante non si discosta di molto da prodotti di questo genere, destinati principalmente ad un pubblico giovane. Lo schema narrativo segue l’inequivocabile trama che si delinea nelle seguenti fasi: alieno che arriva sulla terra/ alieno che stringe amicizia con il protagonista umano/ scontro finale con il villain di turno, formula semplice da portare su grande schermo mettendosi al riparo da soluzioni più originali ma rischiose.

Parlando dei protagonisti, salta subito all’occhio come Sonic, dopo il restyling di cui sopra, sia fedele alla sua controparte originale, cercando ove possibile di ammiccare richiami che i videogiocatori nostalgici possano cogliere. Il merito è infatti non solo di approfittare di un’operazione nostalgia, ma quello di cercare di far conoscere un’icona degli anni ’90 ai ragazzi odierni.

James Marsden dal canto suo mette in campo tutta la sua buona volontà e discrete qualità, quanto permetta per lo meno una sceneggiatura che non consenta alcuna uscita dai binari prestabiliti.

Ma il vero mattatore della pellicola è il Dott. Robotnik/Jim Carrey. Il personaggio vive delle sue performance e della sua mimica facciale, libero di interpretare degli assoli che godono di vita propria. I suoi balletti e le sue improvvisazioni non passano inosservate, tanto da cogliere spesso impreparato chi recita al suo fianco, quasi fossero al centro di uno spettacolo comico. Non è azzardato paragonarlo ai suoi fasti nei panni di Ace Ventura.

Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, non convince del tutto. Sonic si muove bene ed è ben integrato nella realtà che lo circonda, particolarmente riuscite le animazioni in cui fa ricorso ai suoi poteri.

Discorso inverso per i droni di Robotnik, che risultano “slegati” dall’ambiente in cui si muovono, dando quell’aria di sufficienza e poca cura dei dettagli.

La pellicola è intrisa di humor adatto a tutta la famiglia, emblematica in questo caso la scena al Pub-Saloon, che scimmiotta letteralmente i poteri di Quicksilver (vedi X-men – Giorni di un futuro passato).

Sonic è stato pensato con un carattere determinato figlio dei suoi trascorsi passati, evidenziandone la sua parlantina sciolta e continua, derivante dai lunghi periodi trascorsi in solitudine.

Il film risulta comunque fluente ed in alcuni tratti divertente e con un ritmo sostenuto, senza particolari punte di eccelsa qualità ma senza neanche cadere in scivoloni che ne compromettano il risultato finale. I film tratti dai videogiochi sono spesso sinonimo di bassa qualità (Super Mario Bros, Street Fighter, Tekken per citare i casi più clamorosi), in questo caso invece, pur non parlando di capolavoro, si può tranquillamente annoverare tra i prodotti dignitosi.

Come i moderni Blockbuster insegnano, dopo i titoli di coda vi è una scena post-credit che ci introduce ad un probabile secondo episodio, svelando l’arrivo di un popolare personaggio dell’Universo Sonic.

 

 

 

LA CURIOSITA’

L’11 aprile 1993 Ayrton Senna vince il Gran Premio d’Europa a Donington Park. Il trofeo alzato dal pilota per quella vittoria raffigurava in modo inequivocabile il riccio blu con una coppa (lo sponsor della scuderia Williams era per l’appunto SEGA).

 

 

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