Regia: Gary Shore
Produzione: Stati Uniti
Anno: 2014
Attori: Luke Evans, Sarah Gadon, Charles Dance
Il nostro giudizio: DISCRETO
Recensione: Erika K. Biondi
TRAMA:
Luke Evans nei panni di Vlad III di Valdacchia ci fa rivivere le motivazioni che portarono questo personaggio a divenire il famoso Dracula, oscuro e famoso per la letteratura mondiale come “l'impalatore”.
Nel Medioevo il sultano turco pretendeva il reclutamento di tutti i bambini delle sue terre per creare il suo esercito, Vlad era uno di questi anche se a un certo punto viene insignito del titolo di principe di Transilvania e si lascia il passato alle spalle prendendo moglie e avendo un figlio, Ingeras.
Un giorno, durante una perlustrazione, Vlad ritrova i cadaveri di soltati turchi, scopre che arrivano dalla montagna “Picco del dente rotto” e decide di verificare cosa li ha portati lì: si imbatte in una creatura delle tenebre, un uomo che ha stretto un patto col diavolo per ottenere i poteri della notte, un vampiro.
Maometto II chiede in tributo al principe 1000 fanciulli e il suo stesso figlio da poter addestrare: a nulla valgono le suppliche del principe, così si vede costretto a dichiarare guerra al sultano per salvare la sua famiglia. Conscio della limitata prestanza numerica del suo esercito decide di recarsi di nuovo dalla creatura per chiedere aiuto, questi offre a Vlad la possibilità di ricevere i suoi poteri per tre giorni se resisterà alla sete di sangue, altrimenti il prezzo da pagare sarà la condanna alla dannazione eterna: principe beve il sangue del maestro e si avvale di tutti i poteri delle tenebre.
La storia si dipana tra combattimenti e colpi di scena fino a che Vlad non si trova in un corpo a corpo col sultano dopo essersi trasformato definitivamente in maestro vampiro e aver trasformato tutti i suoi sudditi in cerca di salvezza per la sua gente.
Non svelerò la conclusione della storia ma garantisco colpi di scena.
RECENSIONE:
Le premesse prima dell'uscita del film non erano delle migliori, soprattutto dovendo confrontarsi con l'opera di Bram Stoker e con i diversi remake o colossal come il Dracula di Coppola.
Un antefatto storico che non danneggia nessuno dei predecessori e che a grande sorpresa ci mette di fronte a fatti storici e una sorta di racconto esplicativo, un film quasi storico con punte di fantasy senza invischiarsi nel tema horror e con un carattere intrigante e incisivo.
Splendide le inquadrature delle battaglie, accattivanti, crude e quasi emozionanti; momenti di adrenalina e suspance delineati con delicatezza e carattere storico proprio di alcuni filmoni sul genere ma con un fondo di mistero e intrigo proprio del personaggio.
Belle anche le locations con visioni notturne dal taglio malinconico e tetro ma con un taglio melodrammadico e anche delicato.
Luke Evans alias Vlad è perfetto nel ruolo, esteticamente il classico bel tenebroso dal corpo splendido ma con un'anima tormentata che non bucherà forse lo schermo per il carisma ma che affascina per l'espressività e l'alone da “bello e dannato” che non sbaglia mai un colpo.
Degni di nota anche i costumi, ricercati e curati soprattutto quelli dell'attrice Sarah Gadon che interpreta la moglie del protagonista e che è in netto contrasto con la figura del marito per la purezza e per lo sguardo quasi diafano, una sorta di donna angelo in contrapposizione con il mondo delle tenebre, non credo sia un caso se le scene che vedono i due protagonisti assieme siano spesso alla luce calda e mistica delle candele come dentro a un luogo sacro.
CONSIDERAZIONI FINALI:
Cosa non è questo film: non è carismatico, non è horror, non è il sanguinario Dracula a cui siamo abituati, cattivo, satanico, perduto nell'inferno dei non morti…
Cosa è: un film storico con una punta di fiaba, una pellicola che non rientrerà negli annali e che non lascerà il segno.
Opera tranquilla e piacevole, ritmi semplici e fluenti tipici del genere, uno di quei film che emotivamente non scuotono gli animi e non fanno sudare freddo o restare in tensione per tutta la durata della storia e nemmeno un filmone impegnato e impegnativo, se volevate emozioni forti evitatelo e lasciatelo nella bara dei sensi perché siamo più a casa di un quasi storico pronto a riempire le noiose domeniche pomeriggio invernali in TV.
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