Autore: Francesco Sole
Anno: 2017
Ed. Mondadori
Il nostro giudizio: DISCRETO
Recensione: Erika K. Biondi
TRAMA:
Libro di poesie e riflessioni su vita, famiglia, amore e sul quotidiano che ci circonda.
RECENSIONE:
Francesco Sole non è un poeta, almeno non quello che tutti intendiamo, eppure decide di scrivere questo testo, che a mio parere ricorda di più una sorta di diario delle superiori in cui scrivevamo le riflessioni, si parlava di vita e ci si emozionava rileggendo. Evidente l'influenza intrinseca dei grandi della prosa e della letteratura, con chiare reminiscenze alla musica i cui testi alla Jim Morrison, per citarne uno a caso (ma non a caso) hanno costellato le pagine dei teen agers di mezzo mondo.
L'autore diviene famoso, più che per i suoi libri, per i video messi in rete sui social: post it con le sue frasi e recitati su pellicole dalle immagini impattanti, metaforiche e ricche di pathos in cui lo stesso ci mette la faccia e anche il cuore e dove si spoglia portando a galla quello che vive in ognuno di noi: ciò che vorremmo dire ma non ne abbiamo il coraggio.
Sole scrive ciò che ogni donna vorrebbe ascoltare e si presenta con quella sua faccia pulita da bravo ragazzo con input di buoni sentimenti, tanto da sembrare irreale, forse per questo risulta tanto accattivante e convincente pur trattando tematiche trite e ritrite con un linguaggio poco forbito e diretto, come ad aver davvero scarabocchiato di getto su un foglietto quello che sul momento sentiva e incarnando le aspettative e le dinamiche di mezzo universo umano.
Sono gridati i disagi di una generazione figlia della rete, in cui i rapporti umani scarseggiano e i gesti che scaldano il cuore sono aria fritta: invita tutti a leggere, a scrivere e a riflettere davvero per comunicare con un gesto, un abbraccio, il nostro bisogno viscerale di volere e volerci bene in un ritorno alle origini anche se resti la mia “notifica preferita”.
CONSIDERAZIONI FINALI:
Un trattato all'emozionalità pur non essendo un vero libro di prosa. Francesco parla in maniera semplice e diretta senza tanti fronzoli o giri di parole, scrive di speranza, a volte anche di tristezza e solitudine o delle mancanze che attanagliano troppo spesso, però apre la porta della speranza e della felicità.
“Ti voglio bene” si legge in maniera scorrevole, tutto d'un fiato anche in una notte, poi ci fa pensare per giorni a quello che vorremmo esternare o che vorremmo ci fosse esternato come a scorrere il testo di una canzone. Personalmente ho preferito i vari video perché più incisivi delle sole parole, in quanto facenti parte di un disegno che tra le pagine appare spesso privo di spessore, ma che diviene accattivante con immagini e colonne sonore. Francesco Sole non è un poeta forse, almeno non come lo si intende generalmente, e il suo libro non è un libro di poesie: eppure questo “figlio della rete” scrive cose sensate ed emoziona più di tanti (anche se con qualche scopiazzatura, ma gliela perdoniamo).
La mia opinione ora è la seguente: un bel prodotto a livello grafico e valido, letteralmente parlando anche se non entrerà negli annali di poesia. Da leggere per comprendere “l'esercito del web” e per imparare a dire serenamente “ti voglio bene”.
“Ci sono abbracci che in quel momento il mondo fa meno paura”.