Autore: Irene Facci
Anno: 2017
Ed: Ofelia Editrice
Il nostro giudizio: OTTIMO
Recensione: Marypollon
Una lettura divertente e scorrevolissima, che ci racconta di Sabrina, mindset da consulente, in viaggio per il mondo ma col cuore pieno di un forte senso di responsabilità verso Mino, il gatto che fedele la aspetta a casa.
Stanca della sua vita da girovaga, viene reclutata dalla municipalizzata Ditta Manetta Felici, governata da un vetusto Regio Decreto. Il lavoro tranquillo da lei agognato le aprirà un mondo di nuove problematiche, in cui la faranno da padroni il girotondo delle relazioni industriali e la frizione tra volontà di contare, di essere rinnovamento, e le resistenze di vario genere, ben rappresentate dalla frase mantra: “Temo questo non sia possibile”. La nuova realtà è fin troppo tranquilla per la protagonista, quasi un eterno riposo.... anche se si ritrova a gestire un team spaventato dalla sua vivacità intellettuale e a relazionarsi con dirigenti alla Don Abbondio bravi ad imboscarsi, in realtà altrettanto spaventati dal nuovo ed incapace di gestirlo. Riuscirà ad influire sull'organizzazione? Riuscirà a dare un senso alle sue ed altrui giornate senza diventare un'altra vittima dell'apatia? O deciderà di mollare il colpo? (Alla fine della fiera trent'anni passano in fretta....). Questo romanzo, che ritengo abbia tratti autobiografici, non nasce però da un moto di frustrazione personale - vuole rappresentare con forte ironia ciò che tutti noi lavoratori abbiamo passato in prima persona ovvero le peculiarità e le insoddisfazioni degli ingranaggi che non riescono a far girare la ruota e che si augurano che ciò che fanno abbia un senso ed una -seppur minuscola - utilità sociale. Ad influire pesantemente sulla situazione sarà la corposa e, diciamo, peculiare rappresentanza sindacale, con le sue logiche di proselitismo e di simpatico automantenimento. Il sindacato ci ricorderà una volta di più - a modo suo - come non si lavori solo per lo stipendio, ma anche per un ruolo verso la collettività... tra Fantozzi e l'american dream in stile Silicon Valley. L'autrice ci parla anche del ruolo del Coaching, per trovare equilibrio e serenità e non farsi sconfiggere dall'immobilismo. Infatti Irene Facci, dopo aver dedicato alcuni anni del suo percorso professionale allo sviluppo delle soft skills , è stata una studentessa del master in Coaching dell'Accademia della felicità, per la quale ora si occupa di Life & Corporate coaching, oltre ad essere responsabile dell'area dedicata alla formazione aziendale. Ha iniziato a scrivere durante il suo tirocinio, scegliendo di “drammatizzare” le peculiarità di realtà quali le aziende a partecipazione pubblica.
N.B. stupendi i flashback dove Sabrina sogna e lo fa surrealmente!
Tristemente amara e vera, una lettura in cui molti di noi non potranno che ritrovarsi.