Autrice: Danielle SeeWalker

Anno: 2020

Editore: Dots Edizioni

 

Il nostro giudizio: MOLTO BUONO

Recensione: Alessandro Bavuso

 

TRAMA:

 

Il libro, essendo un saggio, non presenta una trama paragonabile a quella di un romanzo, ma nonostante tutto é molto bene organizzato e presenta una struttura molto lineare. La narrazione parte raccontando una breve storia dei nativi americani entrando immediatamente nel vivo della trama nel modo più diretto possibile.

Dopo averci introdotti nel mondo nel quale stiamo per addentraci, evidenzia subito come esistano diversi popoli ed etnie molto diverse tra loro, che, seppur così diverse, sono state accomunate nella storia recente dallo stesso triste destino. Dopo averci presentato il popolo, o meglio i popoli protagonisti, il saggio è molto diretto nel raccontarci sempre in maniere molto lineare e cronologicamente ordinata, i vari problemi e le tematiche che li hanno afflitti e ancora li affliggono. Vengono quindi affrontate le tematiche della convivenza tra i popoli indigeni e i loro colonizzatori, i trattati di pace che si sono susseguiti, le questioni relative alle riserve e quelle relative all'importanza della terra. Il testo spazia, davvero, tra tutte le tematiche restando sempre molto attuale e scorrevole, fino a giungere ai giorni nostri. Riportando con accuratezza eventi storici e dati statistici, il libro finisce col toccare gli aspetti più moderni quali l'attivismo nel campo ambientale e la questione delle donne native. Tutto il percorso affrontato resta sempre piacevole alla lettura, seppur dettagliato e reale, con uno stile sobrio e pulito. L'opera si conclude, infine, con delle osservazioni sì realistiche ma anche piene di speranza.

 

RECENSIONE:

 

L'opera di Danielle SeeWalker si presenta come un saggio "atipico". Infatti, se lo scopo di un saggio è quello prettamente informativo, "Siamo ancora qui" già dal titolo mostra subito una forte carica emozionale. Suppur il testo mostra chiaro l'intento di informare, se ne evince sin da subito una chiara intenzione di sensibilizzare, che rende l'opera più completa e carica di intensità narrativa. Le origini dell'autrice si percepiscono sin dalle prime righe e l'impostazione data rende il saggio a tratti molto simile a un romanzo o a un racconto, migliorandone la fruibilità e la lettura. "Siamo ancora qui", nonostante la profondità delle tematiche trattate e gli approfondimenti storici e statistici, si mostra al lettore come un'opera sorprendentemente leggera e di facile lettura, per via di uno stile chiaro, pulito e lineare. La narrazione dei fatti è molto diretta, descrittiva, ma scevra di dettagli cruenti che potrebbero sì enfatizzare e mostrare più chiaramente le ingiustizie e i soprusi subiti nel tempo dai nativi americani, ma probabilmente finirebbero con il rovinare la fruibilità del saggio. Tuttavia, quanto detto finora, non ne mina la forza narrativa, anzi, si tratta di uno dei principali punti di forza dell'opera che riesce a toccare il lettore, senza però essere un pugno allo stomaco, combinando l'intento divulgativo a quello di sensibilizzazione, col risultato di avvicinare chi legge alle dure tematiche trattate. Il testo è inoltre corredato dalle fotografie di Carlotta Cardana, che ho davvero apprezzato  sia per via della qualità, che della scelta dei soggetti e ,che contribuiscono a rendere la lettura più immersiva e intensa. Apprezzabile anche il lavoro di approfondimento di Lorena Carbonara che, al contrario del corredo fotografico, rafforza la parte informativa del saggio dando maggiore enfasi al valore divulgativo dell'opera. L'ottima coesione data dai lavori svolti su piani differenti tra autrice e "collaboratrici" riesce a creare un binomio di scorrevolezza narrativa e profondità sia espressiva che divulgativa davvero sorprendente per un testo così breve (solo 88 pagine in tutto).

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

 

In conclusione, posso affermare che "Siamo ancora qui" pur presentandosi come un'opera apparentemente di nicchia, ha le potenzialità per rivolgersi a un pubblico molto più ampio. Presenta un impianto narrativo e una struttura molto ben organizzata, è accurato e ben approfondito. Il "comparto fotografico" a corredo del testo è davvero di qualità e la scelta di ogni singola foto appare mirata e posta al punto giusto e, completa l'opera aumentando il senso di vicinanza. Le tematiche trattate sono di grande valore e importanza e l'intento di richiamare l'attenzione della gente su di esse è ben mostrato. D'altro canto anche la parte più decrittiva che introduce e contestualizza l'opera e gli eventi storici, nonché gli approfondimenti, le testimonianze riportate e i racconti delle esperienze vissute sono ben gestiti e non appesantiscono la narrazione. Nel complesso, il più grande punto di forza di questo libro che nasce non solo dal lavoro dell'autrice, ma anche grazie all'integrazione di fotografia e approfondimenti, è quello di combinare profondità e complessità con la fruibilità. Un saggio deve saper trattare una tematica approfondendola e senza annoiarla ma, ancora prima un libro deve sapere catturare l'attenzione del lettore, essere più di tutto piacevole alla lettura e questo piccolo testo ci riesce. Sono rimasto colpito da come "Siamo ancora qui" sia stato in grado di farmi conoscere qualcosa di nuovo, dapprima incuriosendomi, per poi aprimi un mondo nel quale un popolo davvero eterogeneo e diverso stesse lottando contro un ingrato destino, senza mai annoiarmi e riuscendo a lasciarmi un forte impatto. Personalmente non riesco a trovare un difetto a questo libro, che è per quanto mi riguarda, il migliore letto quest'anno.

 

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