KLIMT EXPERIENCE

 

 

Sede: Milano, MUDEC, Museo delle Culture

Periodo: 26 Luglio 2017 – 7 Gennaio 2018

 

 

 

Recensione: Marypollon

 

Il mio regno non è di questo mondo 

 

Klimt è, al pari di Picasso, l'artista che alcuni definiscono rappresentativo del passaggio dall'arte e della società ottocentesca a quella del 900.

Ha investigato temi fondamentali quali la vita e la morte, la nascita ed il dolore, l'amore, il rapporto tra uomo e donna e le generazioni.

Nasce nel sobborgo operaio di Vienna nel 1862, conduce una vita avventurosa e ricca di incontri, anche femminili, nel 1897 entra in conflitto con i rigidi canoni accademici e fonda assieme ad altri 18 artisti la Secessione viennese, principale corrente artistica del modernismo austriaco (il simbolo del secessionismo è Pallade Atena).

Studiò a fondo i mosaici bizantini a partire dal 1903; e comincia infatti in questo periodo la nuova fase del percorso artistico, detta la fase aurea nella quale produce opere come “Il bacio”, universalmente note al grande pubblico.

In seguito con un gruppo di artisti fuoriuscirà anche dalla Secessione, per perseguire l'obiettivo dell'arte totale 

Veniamo a questa mostra aperta fino al 7 gennaio 2018, quindi assolutamente da visitare in queste festività.

Il MUDEC ci presenta, la traduzione della sua arte in un allestimento DIGITALE, predisposta da un team di professionisti editoriali, videomaker, storici dell'arte, ingegneri informatici e tecnici del suono. 

Si tratta infatti di un'interessante produzione multimediale che rivoluziona l'immaginario comune mostrando al contempo una ricognizione completa del padre della Secessione Viennese, dagli esordi agli ultimi dipinti.

Dichiarato obiettivo colpire il visitatore e suscitare meraviglia e stupore, per celebrare il trionfo della bellezza.

La durata della visita è di 45 minuti tra immagini, colori e soprattutto un ottimo accompagnamento musicale "integrato" . 

Klimt è rappresentato nel suo Humus, la Vienna dell'epoca caratterizzata da una stagione di rinnovamento urbano prima ancora della nascita di Klimt , diventando una grande metropoli caratterizzata da parecchie tensioni e correnti artistiche ed intellettuali (Freud, Wagner, Musil , Nietzsche ...) 

La Secessione Viennese fu un tentativo di rinnovare il rigido panorama artistico dell'epoca, ritenuto statico e reo di ammettere solo gli artisti conformi al gusto ufficiale (dominato dalla Kusntlerhaus)e data la reazione ostile dei conservatori, ne provocò la rottura.

Il 3 aprile 1897 gli artisti più innovativi capitanati da Klimt inviarono una lettera alla presidenza della Kusntlerhau ed ai principali dirigenti dei quotidiani annunciando la creazione di una nuova Associazione.

Nacque cosi' la Secessione Viennese, caratterizzata anche da artisti come Egon Schiele ,Otto Wagner, OSkar Kokoschka.

Il primo manifesto rappresenterà Teseo, sorvegliato da Atena, che lotta con il Minotauro cosi come la Secessione lotta contro i conservatori per la libertà creativa.

Molte le opere celebrate al Mudec che fanno risaltare il rapporto di Klimt con le donne che amò e ritrasse. 

Da sottolineare il rapporto con Beethoven , attraverso la realizzazione del Fregio di Beethoven , opera grandiosa ed impressionante, lunga 24 metri ed alta 2,  rappresentazione figurativa della nona di Beethoven, che celebra la forza delle arti , la redenzione, già segnalata da Nietzsche, del genere umano attraverso le arti , cosi' come Wagner esaltò la funzione liberatrice della musica.

Lì compare il motto dell'artista: "Il mio regno non è di questo mondo". 

Ultimo cenno alle opere dello "stile fiorito" dove si raggiunge un punto d' arrivo tra equilibrio di valori pittorici e densità di mistero. 

Questa mostra è assolutamente emozionante perché vuole contribuire a creare una nuova forma d’arte, l’arte “immersiva”. Lo spettatore si perde, si immerge appunto nel fluire delle immagini e nella colonna sonora del tempo di Klimt.

Non potete che lasciarvi abbandonare e godervi i suoi capolavori.

 

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