IL SIMBOLISMO

 

 

 

Sede: Milano, Palazzo Reale

Periodo: 3 Febbraio - 5 Giugno 2016

Curatori: Fernando Mazzocca e Claudia Zevi

 

 

Recensione: Marypollon

 

 

Premessa: arrivo a questa recensione stimolata dal desiderio di dimostrare le bellezze della mia a questo punto seconda patria. 

 

Vois sur ces canaux / Dormir ces vaisseaux / Dont l'humeur est vagabonde; C'est pour assouvir / Ton moindre désir / Qu'ils viennent du bout du monde»

Baudelaire

 

 

Mai Mostra fu più azzeccata a me, dato che il simbolismo nasce come reazione alla rivoluzione industriale, come fuga dalla realtà rappresentata dalla disumanizzazione della medesima, come fiume carsico che attraversa tutta l'Europa del diciannovesimo secolo, declinandosi secondo i valori culturali dei diversi paesi europei.

 

Una fuga verso l'improbabile ed il sogno. 

 

Baudelaire apre la pista alla "resistenza al progresso" (ergo al materialismo, al positivismo), con "I fiore del male" come apripista di un movimento culturale che si afferma tramite la negazione. 

 

Si va alla ricerca, attraverso le immagini, del paradiso perduto; il sogno, il delirio indotto dagli oppiacei, la follia...

Il recupero della mitologia (le donne sfingi!!), l'amore erotico, la dimensione onirica.

Il Simbolismo può essere visto sia come un movimento che come una sensibilità nuova, ed è importante per il legame tra pittura e letteratura. 

 

Influenze letterarie: Mallarmè, Verlaine, Rimbaud, Schopenauer, Nietzsche Wagner dal punto di vista musicale. 

Interessante il ruolo di D'Annunzio ed il legame con Segantini.

 

Sono poste in risalto le analogie tra uomo e natura e sono accostati i diversi messaggi sensoriali provenienti dal mondo naturale.

 

A me sono piaciute particolarmente le donne di Moreau: articolare attenzione merita inoltre la concezione della donna; Moreau fu colpito nella sua vita da due principali figure femminili: innanzitutto la madre, modello della donna angelica, portatrice di un amore puro e positivo. L'altro paradigma femminile è quello di Salomè, incarnante la donna che tramite la sensualità porta l'uomo alla perdizione (concezione probabilmente derivata da un amore tormentato e spesso non corrisposto) (Le donne sfingi, le donne fatali ...) 

 

E' una mostra molto molto vasta con circa 24 sale occupate, tutto il piano nobile di Palazzo Reale, con un allestimento molto molto suggestivo (120 opere).

Da rivedere!

 

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