LA TAVERNA DEL DOGE LOREDAN
Autore: Alberto Ongaro
Anno: 1980
Editore: Edizioni Piemme
Il nostro giudizio: BUONO
Recensione: Alessandro Bavuso
TRAMA:
Il romanzo di Ongaro ci racconta una doppia storia, ognuna delle due con il proprio protagonista, non due diversi racconti distinti e separati, ma due storie l'una dentro l'altra che si alternano nello scorrere della narrazione. La prima, ambientata in quello che è il presente del libro, vede come protagonista Schultz, ex capitano della marina mercantile, editore e tipografo e, si svolge a Venezia.
La seconda, raccontata all'interno di un misterioso manoscritto, trovato in modo altrettanto misterioso dallo stesso Schultz in cima a un armadio in casa propria, si svolge a Londra secoli prima. Il protagonista di questa storia nella storia che ci viene letta da Schultz è Jacob Flint, giovane gentiluomo inglese con la passione per le mogli altrui. Già dalle prime pagine capiamo come le due storie siano molto diverse tra loro. Nella prima il nostro protagonista vive la vita tranquilla e a tratti noiosa della sua professione, alla quale vediamo aggiungersi racconti relativi al suo passato alternati alla lettura del manoscritto che ci narra la seconda storia. La storia di Jacob, di contro, appare avvincente, avventurosa, fatta di intrighi, passione, tradimenti e magiche atmosfere. Nel proseguire della narrazione vediamo come le due storie vengano sapientemente amalgamate dall'autore, sviluppando una trama complessa che tiene il lettore sempre in tensione e lo spinge a voler leggere prima possibile gli sviluppi di una vicenda piuttosto che dell'altra, fino a giungere ad un finale davvero inaspettato...
RECENSIONE:
Il romanzo ci racconta una storia o meglio due storie che, seppur molto diverse tra loro, hanno la caratteristica di essere entrambe molto poco usuali, specialmente per il periodo in cui è stato scritto il libro. Seppur non considero quest'opera innovativa per l'epoca, c'è da dire che si rileva essere davvero originale, specialmente in un periodo in cui ebbero non poco successo altri generi quali l'horror e il noir. La Taverna del Doge Loredan, pur avendo a tratti dell'atmosfere horror o quantomeno cupe e, nel contempo mantenendo un alone di mistero soprattutto verso un finale difficile da indovinare, non può di certo essere ricondotta ad una di questi due generi o sottogeneri di essi. Si può certamente ritenere che, sebbene molto spesso questo romanzo venga classificato come "Avventura", si fa fatica a inquadralo anche in questo genere. La trama si svolge con un ritmo molto veloce e le vicende che si susseguono, almeno per quanto riguarda uno dei due protagonisti, sono indubbiamente accostabili a quelle di un romanzo d'avventura, ma c'è da notare che l'opera tocca indubbiamente altri generi e la particolarità della storia raccontata riesce dargli a tratti un taglio quasi "Fantasy". Nel complesso il libro si lascia leggere, per via di uno stile di scrittura molto leggero e piacevole, tiene sempre sulla corda e, il passaggio da una storia all'altra che poi finiscono con l'intersecarsi non annoia mai. I personaggi di contorno, infine, sono un altro punto di forza della Taverna del Doge Loredan: questi ci vengono raccontati in maniera del tutto particolare, attraverso le loro storie scopriamo un mondo di sfaccettature e li vediamo caratterizzarsi attraverso il proprio vissuto. Il mix di verosimile, fatto di vicende concrete, e di surreale che si ritrova nella trama riesce a rendere la lettura piacevole anche quando l'autore racconta fatti banali e parte della vita quotidiana del personaggi, che ci vengono presentati in maniera del tutto unica.
CONSIDERAZIONI FINALI:
Alberto Ongaro ha indubbiamente saputo realizzare un'opera davvero originale, non per tutti, ma che grazie ad un linguaggio scorrevole misto ad un piacevole stile narrativo riesce quantomeno ad incuriosire il lettore medio. La Taverna del Doge Loredan è quel tipo di romanzo un po' inusuale che si cerca quado si ha voglia di leggere qualcosa che sia un po' fuori dagli schemi e dai classici generi e da questo punto di vista non delude affatto le aspettative. E' un libro che consiglio ai lettori più appassionati, che hanno letto un po' di tutto e sono alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma anche a chi è alla ricerca di qualcosa di originale e fuori dagli schemi. Se preso con lo spirito giusto e un pizzico di curiosità questo è un romanzo che può davvero sorprendere in positivo, indubbiamente un'esperienza diversa...
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